Asparago selvatico

Asparagus acutifolius L.

FAMIGLIA:
Asparagaceae

 
 
 

ETIMOLOGIA

Il nome generico deriva probabilmente dall'antico persiano asparag “germoglio” in riferimento alla parte commestibile della pianta, oppure dal greco speìro “semino” che, con l'alfa privativo, sta ad indicare la facilità di con cui la pianta si moltiplica non usando i semi ma per via vegetativa. il nome specifico si riferisce alle foglie rigide e pungenti.


 
 

ORIGINE

Specie a distribuzione mediterranea. In Italia è diffusa in quasi tutte le regioni; cresce nella macchia mediterranea, a volte anche negli aspetti più caldi di boscaglie decidue termofile, dal livello del mare ai 1300 metri circa.


 

SPECIE

Pianta perenne che presenta un fusto legnoso alla base ed erbaceo nella sua parte superiore. Può essere alta poco più di un metro. Le foglie sono aghiformi, riunite in fascetti, pungenti per la presenza di una piccola spina all'apice. I fiori, giallo verdognoli, ricoprono numerosi i fusti nei mesi estivi. Il frutto è una bacca quasi nera a maturità, tossica.


 

CURIOSITÀ

I germogli giovani sono commestibili, previa cottura. La loro raccolta è regolamentata a seconda della regione in cui ci si trova.


 
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Arbutus unedo

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Bituminaria bituminosa