Castagno

Castanea sativa Mill.

FAMIGLIA:
Fagaceae

 
 
 

ETIMOLOGIA

Castanea deriva probabilmente dal nome di un’antica località della Grecia famosa per le sue piante di castagno; sativa da satum “piantato” indica che quest’albero veniva coltivato.


 
 

ORIGINE

Il castagno è una specie originaria del Bacino del Mediterraneo. La sua diffusione nelle foreste europee è stata incentivata dall’uomo che per secoli lo ha coltivato per molteplici utilizzi estendendone l’areale di distribuzione. I boschi di castagno presenti oggi sul nostro territorio derivano probabilmente dalla “rinaturalizzazione” di boschi coltivati dall’uomo in tempi antichi.


 

SPECIE

Albero imponente che può raggiungere i 30 metri di altezza; la corteccia è bruno-grigiastra e, soprattutto negli esemplari vecchi, si fessura e presenta delle caratteristiche scanalature a spirale.  Le foglie, di grandi dimensioni, sono lanceolate e seghettate. È una specie monoica, presenta cioè fiori femminile e fiori maschili separati sullo stesso individuo; quelli maschili sono raccolti in infiorescenze allungate, molto vistose e profumate nella tarda primavera, durante la fioritura. I fiori del castagno vengono impollinati sia dagli insetti che sfruttando il vento. Il frutto spinoso contiene al suo interno 1-3 castagne marrone scuro e commestibili.


 

CURIOSITÀ

Il legno e la corteccia del castagno sono ricchi di tannini, sostanze prodotte dalla pianta e accumulate come difesa. L’uomo, soprattutto in passato, estraeva queste sostanze per le loro proprietà tintorie e conservanti per utilizzarle nelle concerie.


 
Indietro
Indietro

Carex flacca

Avanti
Avanti

Celtis australis