
Il Lagaccio
Da Andrea Doria al campo sportivo “Felice Ceravolo“

Nel 1539 Andrea Doria chiese ed ottenne il permesso del Governo della Repubblica di Genova di costruire una diga per creare un invaso artificiale che raccogliesse l’acqua piovana e i corsi d’acqua che scendevano dalle colline che circondano la città di Genova, tutti i rivi e piccoli corsi d’acqua che correvano giù dal Righi, attraversando anche il parco delle Mura. Le acque così raccolte e condotte fino al sottostante Palazzo del Principe (alle spalle della Stazione Marittima) sarebbero servite per alimentare la fontana del Nettuno, che campeggia al centro dei giardini del palazzo , così come tutte le altre fontane del parco.
Per oltre 400 anni il “Lagaccio” rimase a fornire acqua al palazzo del Principe ed alle attività produttive che vi sorsero intorno e rappresentò anche un bacino acquifero cui attingere in caso di incendi.
Ma perché venne ribattezzato “Lagaccio”? Quella fonte d’acqua, voluta dal più celebre Ammiraglio genovese, divenne fin da subito torbida e fangosa, probabilmente per lo scarso ricambio e per la conformazione delle sponde. Solo negli anni ’70 del ‘900 l’amministrazione decise di canalizzare le acque del bacino e di interrare definitivamente questo lago artificiale. A seguito di questa operazione venne realizzato un campo sportivo tuttora in funzione. Il centro sportivo porta il nome di un ragazzino che pochi anni prima di questa imponente operazione di bonificacadde ed annegò nel “Lagaccio”: Felice Ceravolo.
Le informazioni contenute in questa scheda sono prese da “Temporelli, Giorgio; Cassinelli, Nicoletta. Gli acquedotti genovesi. FrancoAngeli, 2007”
ETIMOLOGIA
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ORIGINE
La ricostruzione storica preminente fa risalire l’origine del Lagaccio al 1539 per volontà di Andrea Doria. Altre fonti ipotizzano il 1652 come anno della sua creazione, con l’intento di realizzare un bacino d’acqua che movimentasse i macchinari di una fabbrica di polveri da sparo costruita nelle vicinanze.
CURIOSITÀ