
La civile battaglia per il rimboschimento
Mussolini e il comitato nazionale forestale

Sembra strano ma ancora nei primi anni del ‘900 le colline intorno a Genova erano quasi tutte brulle e lisce, senza alberi né vegetazione. Dopo che per centinaia di anni il legname delle foreste intorno alla città aveva soddisfatto la richiesta di legna da ardere per la popolazione e il fabbisogno di legname da opera per la costruzione di navi da guerra. Nel periodo fascista, la propaganda insistette molto sul rimboschimento delle colline del Righi e lo fece con una mobilitazione di persone che si impegnarono a piantare migliaia di alberi. Pare che le colline a ridosso della città passarono da rigogliose a brulle a causa degli attacchi francesi nella seconda metà del 1600. Per quasi trecento anni rimasero così e l’opera di rimboschimento per volontà di Mussolini ebbe il suo punto di massima notorietà il 18 maggio 1929, quando venne celebrata a Genova la “Festa degli Alberi”, alla presenza del fratello di Mussolini, Arnaldo, capo del Comitato Nazionale Forestale. La propaganda imponeva un festeggiamento in grande stile di un’opera che era stata già iniziata dalla città, prima delle celebrazione in pompa magna, proprie dello stile fascista.
Le informazioni contenute in questa scheda sono prese dall’articolo di Cesare Marchisio, pubblicato sul numero 6 del Giugno 1929 del bollettino dell’associazione “A Compagna” e consultabile al sito http://www.acompagna.org/covid/index.htm
ETIMOLOGIA
Il rimboschimento è il processo tramite cui una zona priva di vegetazione viene ricoperta di alberi e arbusti. In questo caso le colline dell’attuale parco delle Mura, rimaste senza alberi né piante per oltre tre secoli tra il 1600 e il 1900.
ORIGINE
Fin dalla metà del 1800 gli scienziati si erano pronunciati insistendo sulla necessità che una città come Genova avesse una vegetazione degna di questo nome sulle colline sovrastanti la città.
CURIOSITÀ