Cardo asinino

Cirsium vulgare
(Savi) Ten.

FAMIGLIA:
Compositae

 
 
 

ETIMOLOGIA

Il nome generico deriva dal greco kirsos “varice” per l'antico uso di questa specie contro le vene varicose. Il nome specifico deriva dal latino vúlgus “volgo” e significa comune, diffuso.


 
 

ORIGINE

Il cardo asinino è una specie eurasiatico-sudeuropea oggi divenuta subcosmopolita, presente in tutte le regioni d'Italia. Cresce in vegetazioni ruderali, lungo le strade, ai margini degli abitati, ai margini dei boschi, dal livello del mare alla fascia montana superiore.


 

SPECIE

Pianta erbacea che può raggiungere i 200 cm di altezza, molto robusta e pungente. Il fusto è ricoperto di peli e di aculei pungenti lunghi qualche millimetro. Le foglie sono rade e rigide, profondamente incise con segmenti irregolari. Le foglie basali sono picciolate con un picciolo alato mentre quelle superiori sono sessili. Quello che sembra essere un unico fiore, come succede per tutte le specie appartenenti alle composite, è in realtà un fiore composto da minuscoli fiorellini che hanno l’aspetto di singoli petali. Nel cardo asinino, in ogni capolino, nome con cui vengono chiamate le infiorescenze, possono essere presenti fino a 200 fiori. Il frutto secco è munito di un pappo piumoso che ne facilita la dispersione mediata dal vento.


 

CURIOSITÀ

Il curioso nome comune, cardo asinino, è stato attribuito a questa pianta perché, nonostante la presenza di numerose spine, gli asini sono in grado di mangiarla.


 
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