Carpino nero

Ostrya carpinifolia Scop.

FAMIGLIA:
Betulaceae

 
 
 

ETIMOLOGIA

Il nome del genere deriva dal greco òstreion “ostrica” in riferimento alla forma dei suoi frutti che ricordano l’aspetto di piccole conchiglie. L’epiteto carpinus rimarca la somiglianza delle sue foglie con un altro albero, il carpino bianco.


 
 

ORIGINE

L’areale di distribuzione del carpino nero è rappresentato dall’Europa sud-orientale. In Italia quest’albero è diffuso nell’area prealpina e in quella peninsulare; cresce nei boschi misti collinari con altre latifoglie.


 

SPECIE

Albero di piccole o medie dimensioni che può raggiungere i 20 m di altezza. Il fusto presenta una corteccia bruna grigiastra che, con la maturità della pianta, assume una caratteristica colorazione più scura e tende a fessurarsi in placche rettangolari. Le foglie sono ovate e hanno il margine doppiamente dentato; la pagina superiore è liscia e di colore verde scuro, quella inferiore è più chiara e pubescente quando giovane. I fiori maschili sono riuniti in lunghe infiorescenze pendenti, chiamate amenti, di colore bruno; gli amenti femminili sono più tozzi, posizionati all’apice dei rametti. La fioritura avviene contemporaneamente alla comparsa delle foglie nei mesi di aprile-maggio.

I frutti sono avvolti da brattee (foglie modificate) molto chiare e sono riuniti in tipiche strutture pendule, molto dense e compatte, somiglianti a quelle del luppolo.


 

CURIOSITÀ

Secondo alcune antiche credenze questa pianta proteggeva dal vento, dalle tempeste e dalle influenze negative degli spiriti maligni.


 
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Myrtus communis

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Parietaria officinalis