Pino d’Aleppo

Pinus halepensis Mill.

FAMIGLIA:
Pinaceae

 
 
 

ETIMOLOGIA

Il termine Pinus deriva dal sanscrito pitu “resinoso” e fa riferimento alla capacità di queste piante di produrre la resina, una sostanza protettiva prodotta dagli alberi in caso di ferite o attacchi di patogeni. Halepensis, di Aleppo, l’attuale città di Haleb in Siria, è un epiteto che descrive la sua area di origine.


 
 

ORIGINE

Il pino d’Aleppo è una specie nativa della zona mediterranea. Specie termofila perfettamente adattata all’aridità.


 

SPECIE

Albero alto fino a 20 m, con rami e fusti spesso contorti, ramificati fin dal basso; corteccia grigia negli esemplari più giovani e bruno-rossastra in quelli più vecchi. Le foglie, aghiformi, sono lunghe 5-10 cm, molto sottili e morbide, riunite a gruppi di due. Gli sporofilli, termine con cui vengono indicati strutture paragonabili ai fiori, maturano tra marzo e maggio; quelli femminili sono rosso-violacei, poco più grandi di 1 cm, quelli maschili sono di colore giallo. Produce degli strobili (termine botanico con cui vengono indicate le pigne) conici, di lunghezza paragonabile a quella degli aghi, peduncolati e ricurvi verso il basso.


 

CURIOSITÀ

I suoi strobili si aprono più facilmente in seguito al divampare di un incendio, liberando piccoli semi alati. Si tratta di una strategia che utilizzano diverse piante adattate agli ambienti dove gli incendi sono frequenti: il momento che segue l’arrivo del fuoco offre nuovi spazi disponibili per la crescita e la cenere funge da fertilizzante naturale.


 
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Peucedanum officinale

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Pinus pinaster