Leccio

Quercus ilex L.

FAMIGLIA:
Fagaceae

 
 
 

ETIMOLOGIA

Il termine quercus ha origini celtiche e la sua traduzione, bell’albero, fa riferimento al fatto che la quercia venisse considerata l’albero per eccellenza. L’epiteto della specie è associato al nome latino dell’agrifoglio (Ilex aquifolium) per le foglie simili di questi due alberi.


 
 

ORIGINE

Il leccio è una specie tipicamente mediterranea, diffusa soprattutto nei paesi più occidentali. In Italia è presente nelle isole e nelle regioni costiere.


 

SPECIE

Albero sempreverde e molto longevo, può raggiungere i 30 metri di altezza ed è caratterizzato da una chioma densa e globosa. In particolari situazioni di stress può crescere in una forma di arbusto.

La corteccia è grigia e negli esemplari più adulti si screpola in scaglie quadrangolari. Le foglie sono di color verde cupo sulla pagina superiore, ovali e molto coriacee; le più giovani sono dentate o addirittura spinose lungo i margini, quelle più vecchie sono a margine intero. Si distinguono fiori maschili e femminili distinti; quelli maschili sono piccoli e riuniti in infiorescenze (amenti) pendenti, quelli femminili sono riuniti in infiorescenze erette e, una volta fecondati, si trasformano in ghiande allungate, avvolte per circa 1/3 dalla cupola ricoperta di piccole squame. La produzione delle ghiande inizia intorno ai 10-15 anni.


 

CURIOSITÀ

Le sue ghiande vengono utilizzate come mangime per i suini; in alcune regioni questi vengono allevati allo stato brado proprio nei boschi di leccio.


 
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Prunus spinosa

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Quercus pubescens